"Perché i bei libri sono come una tazza di cioccolata calda,

inebrianti ed avvolgenti…"

domenica 31 maggio 2015

DIRITTO ALLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE

In seguito ad alcune spiacevoli esternazioni che ho visto recentemente, trovo opportuno ricordare che: 

L'articolo 21 della nostra Costituzione stabilisce come tutti abbiano diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto o ogni altro mezzo di diffusione. 
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni e censure. 
Allo stesso modo, l'articolo 19 del "Patto internazionale sui diritti civili e politici" al primo, secondo e terzo comma sancisce che:

 1. Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.
2. Ogni individuo ha il diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta

3. L'esercizio delle libertà previste al paragrafo 2 del presente articolo comporta doveri e responsabilità speciali può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed necessarie:

a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui;
b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell'ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.

Per tutti questi motivi, Amazon può intervenire esclusivamente nel caso in cui qualcuno nelle recensioni vi offenda in modo pesante ("Tizio/ Caio è stupido/cretino" ecc... ), mini la vostra onorabilità con accuse pesantemente infamanti che vi renderebbero difficile uscire di casa ("Tizia ha rovinato un matrimonio/Caio è colluso con la mafia" ecc... ), diffonda un panico assurdo e immotivato ("Domani moriremo tutti per un attentato/L'ebola si prende leggendo" ecc... ).
Tutto quello che non rientra in questi casi si configura come "opinione personale", ed in quanto tale risulta, da un punto di vista legale, intoccabile.  
Una critica negativa come "Questo romanzo fa schifo perché la storia è banale" può giustamente infastidirvi, sicuramente denota la poca educazione di chi l'ha scritta, ma stante l'attuale legislazione non può in alcun modo essere rimossa, o contestata legalmente né da voi, né da nessun altro, in quanto espressione legittima di un libero pensiero.
Nel mondo Self ho conosciuto delle bellissime persone che ho il piacere di chiamare amiche, ma ho notato che alcuni autori/autrici per evitare recensioni negative (costruttive e non) utilizzano tattiche intimidatorie di tutti i tipi, tra cui la più gettonata è sicuramente "Se dici che la storia è banale, e mi dai solo due stelline su Amazon mi rivolgo al mio avvocato e ti faccio causa!"
Ragazzi non abbiate paura, grazie a Dio non siamo nella giungla dove a comandare è il più forte, né in un regime di dittatura dove a decidere arbitrariamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato sono solo un manipolo di persone, viviamo in una democrazia, e le leggi che vi ho citato sono state emanate apposta per evitare che qualcuno possa impedirvi di esprimere (auspicabilmente in termini civili, educati e corretti) quello che pensate. 
Condivido il malanimo e il nervosismo di chi reputa che certe critiche siano totalmente inutili e fini a sé stesse, ma la soluzione non può a mio avviso passare attraverso una censura che finirebbe per imbavagliare sia chi critica senza un motivo, sia chi lo fa con cognizione di causa.

Ely  


venerdì 8 maggio 2015

MITOLOGIA CHE PASSIONE



MITOLOGIA CHE PASSIONE


Damian è un principe degli Dei, un guerriero nato, e nella sua vita difficile fatta di omicidi e solitudine non c'è mai stato posto per l'amore. 
Questo fino a quando non gli viene ordinato di proteggere Sofia, una ragazza particolare sotto molti punti di vista... 

Mitologia à gogo, tanta azione, uno stile frizzante e una trama originale... ecco gli elementi che fanno de La Chiave di Poseidone di Thalia Mars, un romanzo particolare e avvincente. 
Sin dalle primissime pagine intuiamo che gli stereotipi sono banditi, infatti Damian, di professione serial killer con pochi scrupoli e ancor meno senso morale, è molto lontano dal classico "bravo ragazzo" presente in tantissimi Paranormal Romance e Young Adult.
Allo stesso modo Sofia non è esattamente una ragazza fragile e insicura, dato che sin da piccola ha dovuto badare a se stessa ed alla madre alcolizzata.
Tuttavia, al di là dei personaggi ben caratterizzati e della trama interessante, quello che fa davvero la differenza in questo libro è l'abilità della Mars nel riuscire a gestire il tutto per quasi ottocento pagine, avvalendosi in modo intelligente di tutti gli escamotages per catturare e mantenere l'attenzione del lettore.
Dai cambi di POV, all'introduzione di nuovi personaggi, che all'inizio sembrano semplici comprimari, ma poi man mano si evolvono diventando veri e propri co-protagonisti, fino a una narrazione in bilico tra passato, presente, e futuro con flashback e flashforward che aiutano a comprendere meglio sia la storia che le motivazioni dei protagonisti.
Ovviamente anche La Chiave di Poseidone non è immune da qualche difetto, come la tendenza dell'autrice a dilungarsi un po' troppo in alcuni passaggi, o a ribadire concetti già chiari. 
Ciò nonostante, vedere un'esordiente riuscire a portare a termine con successo un progetto così ambizioso, cercando di curare al massimo anche la formattazione e la correttezza lessicale, davvero non è una cosa comune. 
Complimenti a Thalia dunque, che con questo esordio ho dimostrato di meritare in pieno consensi ed attenzione. 


Ely