AMICIZIA E CORAGGIO NE
LA MIA AMICA EBREA
Vivere ogni giorno come fosse l'ultimo,
non perdere la speranza e, soprattutto, ricordarsi che è tutta colpa
degli ebrei.
Sono questi i punti fermi che vengono
inculcati a Josepha, e a cui lei si sforza di credere, almeno finché una
nuova amica non le farà cambiare idea...
La mia amica Ebrea, romanzo d'esordio di Rebecca Domino, è la storia di
un'amicizia fuori dal comune tra Josepha, ragazzina di razza ariana alle soglie
dell'adolescenza nella Germania Nazista del '43, e Rina, sua coetanea ebrea in
fuga con la famiglia per evitare il Lager.
Nonostante sia un’opera prima, e come tale presenti qualche imperfezione, si tratta di un libro veramente bello e toccante.
L'autrice attraverso uno stile semplice ma
non privo di poesia e belle similitudini, riesce a creare un contrasto nettissimo tra
la relativa normalità della vita di Josepha (le amiche, i primi batticuori, i
litigi con mamma e papà), e le aberrazioni a cui erano sottoposti gli ebrei a causa delle persecuzioni razziali.
Sia Josepha che i personaggi secondari sono
ben caratterizzati e coerenti, in modo particolare l'atteggiamento di alcuni di
loro, incapaci di pensare a una visione della realtà diversa da
quella imposta da Hitler, rappresenta in modo chiaro i risultati devastanti che
si possono ottenere con una propaganda martellante e ben gestita.
La mia amica ebrea affronta il tema della
trasformazione di una ragazza in donna, ma mette anche chiaramente in evidenza
l'importanza che nella nostra vita può avere il coraggio di alzarsi in piedi e
dire NO ad alta voce, di essere diversi, specie quando
qualcuno più debole sta subendo un torto atroce.
Congratulazioni a Rebecca dunque, e tantissimi
auguri per la sua carriera di scrittrice, che con questo lavoro splendido ha
dimostrato pienamente di meritare.
Ely