VAMPIRI IN SALSA PICCANTE, FORSE
TROPPO
In un periodo in cui vanno di moda vampiri
sentimentali e romantici, Isabel C.
Alley, giovane autrice esordiente, decide di recuperare il lato Goth e
sensuale di queste creature per dare vita a un Paranormal Romance dal taglio
più cupo e maturo.
Gli ingredienti sono buoni e le intenzioni pure... ma
come un'aspirante cuoca alle prese con la sua prima torta, l'inesperienza si fa
sentire, e il risultato non è dei migliori.
Il sipario si apre su un contesto molto comune: la
vita universitaria della protagonista, il problema sta nel fatto che la
normalità dovrebbe essere solo un pretesto
da cui partire per raccontare la storia, invece ne I diari di Isabel bisogna
digerire cinquanta pagine di routine quotidiana, prima che
emerga qualcosa degno di essere raccontato.
Isabel è la protagonista assoluta del romanzo una
ragazza giovane, e dunque ingenua e inesperta della vita, tuttavia la sua eccessiva immaturità finisce più con
l'indispettire, che non con l'appassionare o divertire il lettore.
La sua cattiva abitudine di “buttarsi addosso”, in
senso letterale, a ogni uomo che le dimostri un minimo di affetto e attenzione,
la porta a mettersi sempre in situazioni sentimentali scomode e ripetitive, creando nel lettore un senso di
noia e frustrazione.
Il sesso può essere un elemento utile per dare un
tocco “piccante“ alla storia, ma in questo caso se ne abusa, finendo col creare
descrizioni simili e stereotipate, che ci si sente liberi di saltare senza rimpianti,
per vedere se dopo succede qualcosa di più coinvolgente.
I dialoghi sono leggibili ma poco ritmati, c'è qualche
tentativo di fare dell'ironia e dell'umorismo senza troppo successo... si ha
quasi l'impressione che l'autrice si sia limitata a trasporre su carta la
propria vita quotidiana aggiungendo qualche vampiro qua e un paio di paletti in
legno là.
Il finale, gradevole nel complesso, non riserva troppe
sorprese (come del resto tutto il romanzo), pur riuscendo comunque a creare una
punta di curiosità ed aspettativa per il proseguo della storia.
Dunque pollice verso? Fiasco su tutta la linea? No,
perché resta il fatto che tra miriadi di Paranormal Romance cloni di Twilight e con un italiano discutibile,
il lavoro della Alley spicca: sia
per la presenza di qualche idea originale (la Vampire Hunters e le gerarchie
vampiriche), sia per uno stile pulito, senza troppe sbavature, che invoglia e
facilita la lettura, pur non essendo del tutto piatto o privo di
spessore.
Un 5 stiracchiato dunque a un autrice che col tempo e
l'esperienza ha tutte le carte in regola per migliorare e dare di più.
Ely